Guida pratica al voto del 4 marzo

Alle prossime elezioni del 4 marzo gli elettori avranno a disposizione una sola scheda (rosa) per la Camera e, se hanno più di 25 anni, una scheda (gialla) per il Senato. In Lombardia e Lazio i cittadini riceveranno anche una terza scheda per le regionali.

Lasciando da parte le elezioni regionali, ogni scheda elettorale sarà divisa in più aree, ognuna corrispondente a un partito o a una coalizione. In ciascuna area sarà poi inserito un rettangolo con il nome del candidato di partito o di coalizione nel collegio uninominale del luogo di residenza, sotto al quale saranno riportati, poi, uno o più simboli di partiti accanto ai quali sono indicati i nomi dei candidati del partito per il collegio proporzionale.

Per ogni scheda, l’elettore potrà quindi esprimere (tracciando come di consueto una x) al massimo due voti: uno per il candidato nel collegio uninominale e uno per uno dei partiti che lo sostengono.

Non sono previste preferenze, con la conseguenza che i listini presentati dai partiti sono bloccati e non è possibile barrare con una x sia il partito che il nome di uno dei candidati nel collegio proporzionale. La lista dei nomi, insomma, è solo un’informazione in più.

Non è possibile, poi, neanche il voto disgiunto, con la conseguenza che non si potrà scegliere il candidato del collegio uninominale e poi votare una lista di una coalizione differente, pena l‘annullamento della scheda.

È invece ammesso decidere di esprimere un solo voto e quindi, o votare solo il candidato del collegio uninominale o votare solo uno dei partiti indicati nella parte della scheda elettorale relativa ai collegi proporzionali. Nel primo caso, il voto, insieme agli altri dello stesso tipo, viene distribuito tra le liste che appoggiano quel candidato in proporzione ai voti che ciascuna delle liste ha ottenuto nelle diverse sezioni del collegio uninominale; nel secondo caso il voto si estende automaticamente anche al candidato del collegio uninominale che è sostenuto dal partito prescelto.

All’esito delle elezioni, i seggi saranno così ripartiti:

  • per i collegi uninominali, il seggio spetterà al candidato che otterrà anche un voto in più rispetto agli altri,
  • i restanti seggi saranno assegnati con metodo proporzionale, ovverosia dando a ogni lista un numero di parlamentari in proporzione al numero di voti ottenuti nei collegi seguendo l’ordine in cui compaiono i nomi nella scheda.

RICAPITOLANDO IN BREVE:

  • Su ognuna delle due schede possono essere apposte al massimo due X: una per il candidato all’uninominale, l’altra sul simbolo del partito prescelto per il proporzionale.
  • Non è ammesso il voto disgiunto (uninominale di un partito e proporzionale di un altro partito / coalizione) e non sono possibili le preferenze (i nomi accanto ai simboli dei partiti nella parte proporzionale sono inseriti solo per dare un’informazione in più agli elettori).
  • Se si barra solo sul simbolo del partito, il voto si estende al candidato per l’uninominale appoggiato dal partito prescelto. Per non complicarsi la vita, si potrà quindi scegliere di barrare solo il proprio partito preferito.
  • Le schede, per i maggiori di venticinque anni, sono due: una per la camera e una per il senato.

 

 

 

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