Lavoro gratis in condominio equivale a lavoro nero?
Non è raro che in alcuni condomini soprattutto di piccole dimensioni i condomini si offrano di effettuare lavori o piccole manutenzioni personalmente allo scopo di contenere i costi di gestione.
Le situazioni più comuni sono quelle relative alle pulizie delle scale, giardinaggio ma anche piccoli lavori di idraulica, elettricità ecc.
E’vero che ciò permette di risparmiare sui costi ma è altrettanto vero che questo crea enormi conseguenze giuridiche sule quali sarebbe opportuno riflettere attentamente prima di adottare tali decisioni.In primo luogo si crea un rapporto giuridico con rispettive obbligazioni, chi opera si espone a rischi, non possono essere svolte a titolo gratuito.
E’ bene ribadire che queste situazioni equivalgono a vere e proprie prestazioni di lavoro. Pertanto vanno pertanto remunerate pena l’equiparazione al ”lavoro nero”.
Si pensi alla non remota possibilità di chi pulendo le scale si infortuni: potrebbe verificarsi l’intervento di un ispettore dell’INAIL che appurerebbe subito una situazione di un lavoratore in nero con le rispettive salatissime maxi sanzioni. A ciò si aggiungerebbe la spesa per l’infortunio, l’Inail eroga le prestazioni economiche anche in situazioni dxi illegalità recuperandole poi dal responsabile condominio /datore di lavoro quale civilmente e penalmente responsabile.
Si badi che non è possibile nemmeno che un condomino si offra di effettuare riparazioni (pur avendone la qualifica) in cambio di un deconto delle spese condominiali. L’art. 36 Costituzione infatti prevede che ad una prestazione lavorativa debba corrispondere una contropartita.
Conviene pertanto o firmare un contratto di lavoro subordinato a tempo ridotto o ricorrere ad esempio al sistema dei voucher. In questo ultimo modo pur essendo al di fuori di un rapporto di lavoro subordinato è garantita la copertura assicurativa Inail in caso di incidenti sul lavoro.
In una situazione di illegalità si corre il rischio di esporsi a problemi gravi. Ad andarci di mezzo saranno sia il condominio sia l’amministratore su cui ricadrà la corresponsabilità del reato. L’amministratore avrà infatti tollerato una situazione non regolare, che comporta aspetti giuslavoristici, di infortunistica, civili e penali.
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