Condominio: come installare le wallbox di ricarica delle auto elettriche?
L’auto elettrica si sta sempre più diffondendo anche grazie alla campagna di incentivi messa in atto con i vari bonus ed incentivi governativi.
Se possedete un’auto elettrica avrete avuto modo di notare che i punti di ricarica non sono ancora facilmente reperibili sul territorio nazionale con evidenti disparità a livello locale.
La regola è che il “pieno” andrebbe fatto a casa mentre le colonnine veloci servono per i lunghi viaggi. Nessun problema per chi vive in case private ove a suo piacimento può installare ovunque un punto di ricarica. Ma per coloro che vivono in condominio? Vediamo le disposizioni legislative. Il Dlgs n. 257/2016 ha stabilito che per gli edifici di nuova costruzione con almeno 10 unità sia necessario di dotarsi delle infrastrutture di ricarica così come per gli edifici commerciali con superficie pari almeno a 500 mq. Per gli edifici già esistenti se un condomino ha un box privato e un singolo contatore può tranquillamente installare la wallbox. Avrà l’obbligo di inoltrare formale comunicazione all’amministratore che dovrà solo prenderne atto. Ovviamente laddove le opere interessino parti comuni, perché ad esempio occorre stendere i cavi su parti comuni o fare piccole opere murarie, ci sarà bisogno di autorizzazione con spese totalmente a carico di chi esegue i lavori. Ma se il condomino si collega alla linea elettrica condominiale occorrerà incaricare un tecnico che ne stabilisca la fattibilità e quantifichi le spese da sostenere a carico esclusivo del condomino o dei condomini che andranno a beneficiarne. Dovrà essere predisposto un apposito contatore dei consumi.
Ma laddove il condomino non abbia un box privato può comunque installare la Wallbox su un’area comune? In questo caso occorrerà presentare formale richiesta all’amministratore, corredata di un progetto dettagliato, che sottoporrà la questione all’assemblea condominiale che delibererà nel rispetto delle maggioranze previste dall’art. 1136 comma II c.c. (maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio) Tutti i costi di acquisto e di installazione, comprese le opere edili, saranno a carico del singolo condòmino o del gruppo interessato all’intervento. I costi di installazione saranno poi ripartiti solo tra i condomini che hanno voluto il punto di ricarica e che ne faranno utilizzo, mentre le spese relative al consumo saranno ripartite in proporzione al consumo. Per i condomini che non hanno aderito resta comunque la possibilità di usufruire della colonnina di ricarica. Dovranno però pagare quanto a suo tempo dovuto con gli interessi legali.
Qualora l'installazione venisse decisa dall'intero condominio, l'impianto di ricarica diventa ovviamente un bene comune condominiale, quindi le spese devono essere equamente divise tra i condòmini (i costi di ricarica andranno addebitati in base al consumo effettivamente registrato). Ma se l’assemblea condominiale non presta l’assenso o non si raggiungono le maggioranze previste il singolo condòmino o il gruppo interessato all’installazione della wallbox, entro tre mesi dalla richiesta fatta per iscritto all’amministratore, possono comunque procedere all’installazione dei dispositivi a propria cura e spese, purché il nuovo impianto non danneggi le parti comuni (art. 1102 c.c.). In un’ottica di incentivo verso un’economia sostenibile la legge di bilancio del 2019 ha introdotto bonus fiscali (detrazioni) al fine di agevolare l’installazione delle colonnine di ricarica anche nei condomini.
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